Asilo Nido

Asilo Nido

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PROGETTO EDUCATIVO ASILO NIDO

Il villaggio dei piccoli


Il PROGETTO EDUCATIVO  è la carta d’identità dell’asilo nido; è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale ed esplicita la progettazione pratica, educativa ed organizzativa che le singole strutture adottano nell’ambito della loro autonomia ( DPR 8 marzo 1999, n.275- LG 13 luglio 2015 n.107).
Il Progetto educativo  è elaborato dall’equipe educativa

  • Per le pratiche educative e attività proposte, sulla base delle linee guida definite dal Coordinatore
  • Per le scelte di gestione e di amministrazione, sulla base degli indirizzi definiti dalla direzione amministrativa.

Il Piano è approvato dal Comitato della scuola (formato dai rappresentanti dei genitori e educatori)

Chi siamo
 “Il Villaggio dei Piccoli” nasce nel 2003.


La scuola è composta da:

  • Un micro- nido che accoglie i bambini dai sei mesi ai 3 anni di età

  • Una scuola dell’infanzia paritaria che accoglie bambini dai 3 ai 6 anni

La scuola si trova in Via Formentano n.ro 134 a Caronno Pertusella (VA)

La segreteria è aperta tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 15.00
E’possibile contattare la scuola al numero di telefono 351 8770248 oppure tramite mail all’indirizzo di posta elettronica info@ilvillaggiodeipiccoli.it
Il sito della scuola è il seguente: www.ilvillaggiodeipiccoli.it

Il nido

L'Asilo Nido è il luogo per i bambini dai 3 ai 36 mesi, in cui due educatrici di riferimento accolgono un piccolo gruppo di 13 bambini. Grazie alla relazione speciale con  il bambino l’educatrice diventa un riferimento stabile ed importante per lui e per la sua famiglia, una base sicura a cui appoggiarsi nel percorso di crescita.  Questa relazione speciale e stabile accompagnerà il bambino per tutto il percorso al nido.

I valori di riferimento

Ciò  che  guida  il nostro agire quotidiano  è  il pensiero sul bambino, frutto della visione  montessoriana, che condividiamo nelle linee guida fondamentali e rafforzata dalle ricerche scientifiche di pedagogisti come Eleinor Goldschmied, Emmi Pikler
“si dice che ogni fiocco di neve è unico e diverso dagli altri, che in natura non ne potranno mai esistere di uguali, e in fondo è così anche per le persone, perché ognuna di esse è unica e speciale” Anna Infante

Riteniamo fermamente che ogni bambino  sia una persona unica, con una propria storia, potenzialità, inclinazioni, emozioni differenti da ogni altro. Il bambino è al centro della nostra riflessione, è da lui che si parte.  Questo significa guardare al bambino per quello che è, non per ciò che vorremmo sia.  Il bambino ha già alla nascita delle potenzialità dentro di sé ed è compito dell’adulto pensare e progettare attività che gli permetta questa esperienza.

Il pensiero educativo sul bambino

I bisogni del bambino sono legati alla sua storia personale, all’età e lo rendono diverso e unico nel suo percorso di crescita. Proprio per questo,  per poter rispondere ai bisogni di ognuno,  diversi anni fa ci siamo interrogate su quale  fosse la modalità educativa più  coerente e  rispondente  per tradurre il nostro pensiero sul bambino in modo concreto.   
Riteniamo che  sia di fondamentale importanza   una relazione di qualità  tra  il bambino e l’educatrice che si prende cura di lui.  Attraverso le cure il bambino si sente a suo agio, compreso, protetto, può affidarsi all’adulto da cui riceverà un’attenzione che rispetta i suoi tempi;  la qualità di queste cure favorisce e rafforza una relazione significativa,  personale, calda, di vicinanza, un’amorevolezza che permetterà lo sviluppo di quella “sicurezza di sé”, di quel senso di protezione che lo accompagnerà  nella sua esperienza al nido e alla scuola dell’infanzia.
Il bambino è parte attiva nella relazione perché, grazie al senso di sicurezza e di fiducia sperimentato,  può esprimere il suo piacere di fare, di giocare, di scoprire il mondo, di concentrarsi e di conoscere; Inoltre  la tenerezza, il rispetto verso gli altri bambini  e adulti  lo porta naturalmente a socializzare in modo gioioso e sereno.
La modalità di relazione dell’educatrice  è soprattutto individualizzata: l’adulto prepara  attività e giochi diversificati, in base all’osservazione dei bisogni, alle curiosità del singolo bambino,  lascia ad ognuno  la possibilità di sperimentare giochi o materiali  che soddisfano la sua sete di conoscenza per tutto il tempo che gli serve, gli  resta accanto senza interferire nel suo lavoro, lo sostiene nei momenti di fatica e gioisce con lui delle sue conquiste.  
Di conseguenza l’educatrice non dirige, non intrattiene i bambini  e  non predispone attività uguali per tutti che uniformano gli interessi perchè  ogni  bambino, fin da molto piccolo,  è in grado di scegliere liberamente un’attività o un gioco che lo incuriosisce; è favorito nel   concentrarsi a lungo soprattutto se non viene interrotto, può  fare autonomamente,  sentirsi capace,  avere  fiducia in se stesso e nelle sue competenze, imparare a conoscere i propri limiti e avere consapevolezza di sé.

Gli orari

Il nido è aperto da settembre a fine luglio .
Le attività si svolgono dalle ore 09:00 alle ore 16:00, con accoglienza dalle ore 07:30 e dopo-scuola fino alle ore 18:30.

Organizzazione della giornata

Per quanto sia sempre ben presente l'importanza dell'autonomia e dell'individualità del bambino, la giornata viene scandita da pochi ma significativi momenti condivisi da tutti.
Tali spazi assumono maggiore rilevanza se inseriti in una routine nel corso della giornata: la regolarità rassicura il bambino aiutandolo nella scansione del tempo.
Gli orari sono stati pensati per essere quindi precisi ma flessibili, cercando di soddisfare le esigenze di tutti ma soprattutto il bisogno di stabilità e regolarità del bambino.
07:30 - 09:00 > Pre Scuola   
09.00 - 09.30 > Accoglienza
09:30 > Spuntino (frutta fresca)
10:00 - 11:15 > Attività e gioco negli ambienti interni e in giardino    
11:15 - 11:40 > Preparazione per il pranzo: apparecchiatura, momenti in piccolo gruppo prima del pranzo.
11:40 - 12:15 > Pranzo e pulizia della stanza
12:30 – 14:30 > Riposo
14:30 – 15:00 > Risveglio    
15:00 – 15:30 > Merenda
15:30 – 16:30 > Prima uscita
16:00 - 18:30 > Post-Scuola

Ambiente

“i dettagli apparentemente minimi non dovrebbero essere ignorati, perché è solo attraverso di essi che sono possibili i grandi progetti” San Gerolamo

Consapevoli di quanto l’ambiente influisca sul vivere quotidiano di adulti e bambini e sulla qualità delle loro esperienze,  è nostra cura creare un luogo accogliente a partire dalla scelta del colore delle pareti per dare  una sensazione di calore e familiarità, fino alla selezione attenta delle proposte di gioco.
Una recente ristrutturazione ci ha permesso di migliorare gli spazi e renderli più  luminosi e ampi, progetto che ha interessato l’ingresso, l’asilo nido, la scuola dell’infanzia.
Lo spazio nelle stanze è a misura di bambino, organizzato per agevolare il libero movimento, i materiali e le proposte di gioco sono disposti in scaffali aperti in modo che loro possano scegliere da soli le attività che preferiscono.

Nell'ambiente i bambini trovano differenti proposte di gioco, pensate per rispondere ai loro interessi e curiosità di scoperta, materiali sempre a disposizione dei bambini, rinnovati per mantenere vivo il loro interesse:

  • l cestino dei tesori: un cesto ricco di oggetti  per i  bambini  dai 6 ai 12  mesi circa, attraverso il quale scegliere, toccare, sentire, scoprire, conoscere.

  • Gioco euristico:  materiali diversificati  per i  bambini dai 12 ai 24 mesi circa, attraverso i quali  scoprire la funzione e relazione fra gli oggetti in una spontanea attività di esplorazione.

  • Travasi e infilare:  attività che interessano molto i bambini del nido perché rispondono  allo loro esigenza di scoperta, di coordinazione.

  • Laboratorio con acqua, sabbia, farina, schiuma: il bambino manipola, scopre, sperimenta e si diverte con materiali naturali.

  • Giochi di manipolazione: pasta di pane, didò artigianale per affinare la manualità fine.

  • Attività di libera espressione: pastelli e matite, creta e pittura con le tempere, tagliare e incollare.   

  • Incastri, puzzle, memory,  dove la difficoltà crescente è di stimolo  e mantiene vivo l’ interesse.

  • Gioco simbolico e affettivo:  la casa per finta, bambole e travestimenti,  il trenino, le macchinine, la fattoria degli animali, Il gioco del “far finta di…” che tanto piace ai bambini.

  • Le costruzioni: dal classico lego al materiale di recupero per favorire la creatività e la fantasia.

  • Attività di vita pratica: Le attività di vita pratica prendono spunto da tutte quelle attività che accompagnano ognuno di noi nella vita di tutti i giorni; in relazione all'età si strutturano attività come: spremere gli agrumi; grattugiare le mele; tagliare le verdure pulire i tavoli; lavare i fazzoletti; cucinare le torte, lavare i bicchieri, apparecchiare la tavola etc.

  • materiale destrutturato: scatole euristiche, materiale per la macrocostruttità

  • Libri: lo stupore per le storie semplici accompagnate da belle immagini, divertenti  e familiari raccontate da un adulto a disposizione del bambino

  • Un ampio giardino attrezzato offre a tutti i bambini la possibilità di giochi all’aria aperta

Ambientamento

Letteralmente il significato della parola è adattamento all’ambiente, e anche armonizzazione di un nuovo elemento con l’ambiente circostante. Insita nella parola stessa è la necessita di un tempo che sia di conoscenza (dell’ambiente, delle persone, della routine, delle abitudini) e per farsi conoscere
Il presupposto essenziale all’ambientamento è la riflessione e la preparazione dell’ambiente, dei materiale, del luogo che accoglie la coppia mamma-bambino. Il bambino si sente pensato e la sua mamma se ne accorge. Allo stesso modo è necessario preparare un posto, all’interno dell’ambiente, per accogliere la mamma, un luogo protetto per il genitore, dei materiale (es. ricamo, libri, ritagli ecc.)  da poter utilizzare mentre il bambino gioca.
L’ambientamento è  il tempo necessario al bambino  per familiarizzare con persone ed ambienti nuovi. Dunque è fondamentale che i genitori accompagnino  il loro piccolo  in questo nuovo percorso, creando con l’educatrice di riferimento un rapporto di collaborazione e di fiducia reciproca,  sin dal primo colloquio conoscitivo.
Il tempo previsto per un buon ambientamento al Nido è di circa 3 settimane ed è consigliabile la presenza  dello stesso genitore, con cui l’educatrice di riferimento potrà confrontarsi,  concordando  passo dopo passo  i tempi e i modi del distacco.

Persone e relazioni

Bambino/a: è la persona su cui tutto il servizio è orientato e organizzato. Competente, capace, attivo è sempre al centro della riflessione educativa, con rispetto e attenzione. I bambini interagiscono reciprocamente tra loro. È importante che l’educatrice pensi delle proposte di gioco che permettano di conoscersi, e che permetta a lei di stare con loro e con il nuovo arrivato.

Educatore/educatrice:  è la persona che deve andare incontro al bambino, con delicatezza, senza forzature, ponendo molta attenzione alla modalità relazionale, al tono della voce, agli sguardi, mai direttamente ma, inizialmente attraverso le proposte di gioco.

Genitore:  è la persona più competente nel conoscere il proprio bambino. È il genitore che permette al bambino di fidarsi dell’educatrice. È una grande risorsa, ed è basilare per l’educatrice costruire un rapporto di fiducia che egli passerà poi al bambino. Il gruppo di lavoro:  è composta dalla coordinatrice, le  altre educatrici, le ausiliarie, la segretaria.  Le pratiche educative quotidiane sono frutto della condivisione e del confronto del gruppo.

Il gruppo di lavoro:  è composta dalla coordinatrice, le  altre educatrici, le ausiliarie, la segretaria.  Le pratiche educative quotidiane sono frutto della condivisione e del confronto del gruppo.

Le cure

Il bambino piccolo è una nuova persona in formazione, bisognoso di essere accudito, amato, accompagnato, per poter conoscere il mondo e farne parte.
Ogni genitore si prende cura del proprio bambino soprattutto quando è dipendente nei suoi bisogni primari: nell’essere allattato o imboccato per sentirsi nutrito, nell’essere portato nel letto per riposarsi, nell’essere lavato per sentirsi pulito, quindi nel suo benessere quotidiano.
Con il termine “cure” si intende quell’insieme di atteggiamenti, intuizioni, capacità di cogliere i reali bisogno del proprio bambino e di soddisfarli. Attraverso le cure il bambino si sente a suo agio, sicuro, compreso, può affidarsi all’adulto da cui riceverà un’attenzione che rispetta i suoi tempi e comportamenti. La qualità di queste cure favorisce e rafforza una relazione significativa, una relazione personale, calda, di vicinanza, amorevolezza che permetterà lo sviluppo di quella “sicurezza di sé”, di quel senso di protezione che accompagnerà il bambino in tutta la sua vita futura.
In questa relazione la persona che si occupa del bambino conosce sempre più le sue abitudini, i gusti, riconosce ciò che lo disorienta e lo spaventa, ciò che lo rassicura e lo rallegra. Il bambino è parte attiva nella relazione, grazie al senso di sicurezza e di fiducia sperimentato attraverso i momenti di cura, esprime il suo piacere di fare, di giocare, di scoprire il mondo, la sua capacità di concentrazione, la tenerezza e il rispetto verso gli altri bambini e gli adulti, la possibilità di vivere positivamente il distacco dalla sua mamma.

La cura di sè

Perché il bambino possa essere effettivamente aiutato a fare da solo è importantissimo che egli raggiunga una buona autonomia  in tutte quelle che definiamo attività di cura della persona (lavarsi, pettinarsi, vestirsi e spogliarsi, allacciare e slacciare le scarpe, soffiarsi il naso, usare il gabinetto, usare lo specchio come mezzo di controllo per verificare l’ordine del proprio aspetto). Perché questo avvenga sono innanzitutto molto importanti le cure che egli riceve dalla propria figura di riferimento adulta al suo ingresso alla scuola dell’infanzia. L’insegnante, con gesti pacati e rispettosi, aiuta pian piano il bambino alla conquista della propria autonomia personale, costruendo così con lui una relazione di fiducia (una “base sicura”) da cui partire per esplorare l’ambiente che lo circonda, costruire nuove relazioni sociali con gli altri bambini e adulti presenti a scuola, acquisire nuove competenze.

Le attività di vita pratica

Le attività di vita pratica sono per i bambini dai 2 ai 3  anni la strada maestra per arrivare alla pace e alla concentrazione. Lavorando DAVVERO il bambino soddisfa il suo bisogno interiore di agire come vede fare dall’adulto e,  proprio grazie a questo agire, egli diviene gradualmente capace di controllare in modo raffinato i movimenti del corpo e delle mani, acquista fiducia in se stesso e si abitua a collaborare attivamente alla cura dell’ambiente di lavoro e alla vita del gruppo, attraverso gli incarichi settimanali (tagliare il pane, apparecchiare, preparare le ciotoline con il formaggio, distribuire la merenda, fare il cameriere al momento del pranzo). La scuola può essere l’occasione per sperimentare un’attività nuova e molto gradita in questa fascia d’età. Il bambino non imita semplicemente la mamma, il nonno o l’insegnante, ma piuttosto “trae ispirazione” da ciò che l’adulto fa: per questo è importante far vedere al bambino come si fanno le cose ( solo così si passa un vero messaggio ai bambini, molto più potente e profondo delle parole) e che tutto si svolga con attenzione e precisione (è attraverso i nostri gesti che passiamo al bambino l’amore e l’attenzione per l’ambiente e per lui stesso).
Per lo svolgimento della vita pratica tutto è pensato ed organizzato nei minimi particolari: i tempi devono essere distesi, gli spazi appropriati, gli oggetti a misura di bambino ma il più veri possibile (è solo con l’esperienza CONCRETA che può essere soddisfatto il bisogno di fare del bambino e che vengono rispettate le sue capacità).
L’ambiente è pensato per essere esteticamente piacevole: le cose belle ed attraenti , che piacciono ai bambini così come agli adulti, invitano all’attività; un ambiente semplice e sempre ben mantenuto, anche con la cooperazione dei bambini più grandi, favorisce il controllo dell’errore e aiuta la formazione di un’organizzazione mentale nel bambino.
Un ambiente curato e ben pensato dagli adulti che si prendono cura di lui AIUTA IL BAMBINO A FARE DA SOLO.

Gioco e socializzazione

Il bambino dei primi anni di vita ha bisogno a lungo di poter giocare da solo o, tutt’al più, ACCANTO ad un altro ed è da questa esperienza che gradualmente riesce a porre attenzione agli altri in gruppo e a giocare INSIEME. Rispettando il più possibile le scelte individuali, preserviamo l’originalità di ciascuno nel gioco e nelle iniziative, porta di ingresso alla creatività personale.
Compito dell’adulto non è “stimolare” (inteso come addestrare nella direzione voluta) né “intrattenere” il bambino, quanto piuttosto creare un ambiente ricco e stimolante, con proposte ricche e curate, pensate proprio per QUEL bambino e per rispondere ai SUOI specifici bisogni e interessi.
In questo senso il tempo del gioco vero, creativo, appassionante non è compresso e condizionato dall’adulto, ma fortemente valorizzato. I bambini non vengono forzati nella socializzazione, ma anche in questo ambito le insegnanti rispettano i tempi e le caratteristiche personali di ciascuno.
La socializzazione è un punto d’arrivo: il bambino rispettato nei tempi e negli spazi, ascoltato, che vede gli adulti muoversi in modo rispettoso in un ambiente bello e curato e li sente gentili nel dare le regole sarà un bambino più sicuro di sé, che saprà socializzare spontaneamente con gli altri bambini in modo gentile e rispettoso, seguendo i propri tempi personali.

Giardino e gioco all’aria aperta

Nella nostra società urbanizzata i bambini hanno poche occasioni per giocare liberamente tra loro all’aperto. Nel giardino della scuola è ancora possibile divertirsi in modo non finalizzato, inventare giochi all’aperto con gli amici del cuore, “perdere tempo” a osservare un lombrico trovato nella terra. Osservando i bambini e le bambine nei momenti di gioco in spazi aperti ci si può rendere conto di quanto sia importante per loro toccare, manipolare e raccogliere oggetti( sassi, foglie, fiori, rametti..) e piccoli animali (lombrichi, formiche…)che trovano sui loro passi.
Lo spazio esterno offre sempre opportunità particolari. Proprio per questo il giardino esterno del Villaggio dei Piccoli è pensato e ripensato accuratamente, tenendo presenti quattro diversi tipi di bisogni dei bambini: il bisogno di muoversi senza però girare a vuoto (il giardino, di dimensioni appropriate all’età dei bambini che lo utilizzano, non è dispersivo ma articolato con altalene, scivoli, un piccolo castello; in questo modo muoversi diventa misurarsi con sfide, avventurarsi, spostarsi con intenzione); il bisogno di rintanarsi in spazi raccolti e intimi (dietro la siepe, dentro il castello, nella tenda degli indiani); il bisogno di “indaffararsi” (in giardino ci sono materiali manipolabili come foglie, rametti, sabbia, acqua, e i bambini possono utilizzarli liberamente utilizzando i recipienti vari, le ceste, le carriole, i rastrelli messi a loro disposizione); il bisogno di rapportarsi con il mondo sociale circostante (la recinzione che lo circonda, oltre a consentire di godere appieno del continuo passaggio dei treni, lascia trasparire il via vai quotidiano dei genitori degli altri bambini, delle persone a passeggio col cane, dei nonni a spasso coi nipotini, dei fornitori, ecc.).La grande motricità è solo la minima parte di quello che fanno i bambini in giardino.
La presenza rassicurante dell’adulto che osserva e “c’è” (fisicamente e mentalmente) permette anche ai bambini più pacati di trovare il proprio modo di stare e vivere il giardino (anche solo scavando una piccola buca, guardando le nuvole, osservando i fili d’erba, pensando).
Nel giardino è stato ricavato anche un piccolo orto dove i bambini,sempre sotto lo sguardo partecipe ma non invadente dell’adulto, possono zappettare, rastrellare, seminare, innaffiare verdure e fiori, trapiantare, togliere fiori e rametti secchi, proteggere le piante dal freddo o dal sole. Sono queste altre attività di vita pratica, diverse da quelle svolte in classe ma ugualmente importanti, che permettono al bambino di sviluppare la concentrazione e la propria manualità, accrescendo l’autonomia e la fiducia in se stesso.

Invito alla lettura

I bambini fin dall’inizio del loro   percorso al nido amano   ascoltare la lettura di semplici libri e  guardare le immagini insieme all’adulto. Questo è per ogni bambino un momento piacevole in cui la relazione  accompagna alla scoperta dei magico mondo dei libri.
Inoltre  nell’ambiente  sono sempre a loro disposizione libri da toccare, sfogliare, osservare, per  raccontarsi e raccontare ai compagni storie già note.
Dall’interesse che tutti i bambini mostrano verso i libri, ancora di più se la lettura diventa un’occasione di relazione di qualità,   è nato oramai da alcuni anni il progetto  “La Biblioteca del Villaggio” grazie al quale i bambini potranno scegliere un libro dalle bibilioteca interna portarlo a casa, tenerlo in prestito per una settimana per leggerlo con mamma e papà.
I libri della biblioteca sono “speciali”, sono scelti con cura secondo gli interessi dei bambini del nido. Ai bambini piacciono perché sono quelli che legge l’adulto e per loro poterli portare a casa e leggerli con voi è ancora più bello.

Gita di fine anno

Alla fine dell’anno scolastico viene organizzata un’uscita all’aria aperta a cui sono invitati a partecipare anche i genitori, i fratelli, sorelle, ecc. e i bambini dell’ultimo anno di asilo nido con le loro famiglie. Quest’uscita è un’occasione particolare di socializzazione , un momento di festa e un modo di concludere gioiosamente il percorso scolastico (per chi andrà alla Scuola Primaria) o di essere accolti in una nuova comunità (per chi termina l’Asilo Nido e a settembre inizierà la Scuola dell’Infanzia).
I bambini che frequentano per l’ultimo anno la Scuola dell’Infanzia partecipano, solitamente nel mese di maggio, ad un’uscita didattica all’aria aperta (un bosco, un’azienda agricola, una casa in montagna..) che prevede anche il pernottamento fuori casa con i compagni di pari età e le insegnanti. Questa esperienza “speciale” è molto attesa dai bambini, in quanto occasione per superare le proprie paure, autogestirsi in attività di cucina e di preparazione per la notte, sentirsi GRANDI e pronti a salutare gli amici e per l’ingresso alla Scuola Primaria.

L’alleanza educativa con le famiglie

“per crescere un bambino è necessario un villaggio intero”
 è un proverbio africano che abbiamo fatto un  po’ nostro perché  chi  accoglie il bambino accoglie anche  la sua famiglia. In questo incontro  avviene  un atto di fiducia nei nostri confronti da parte dei genitori  e  il riconoscere come competenti nell’essere genitori, “nessuno conosce il proprio bambino come la mamma e il papà”. Si crea così un patto, un’alleanza educativa che ha lo stesso intento, il benessere del bambino.
Consideriamo le famiglie la primaria fonte di educazione e amore verso i propri figli, cui Nido e Scuola dell’infanzia si affiancano in qualità di elementi complementari e di arricchimento. Per questo progettiamo e programmiamo azioni di comunicazione e relazione finalizzate alla continuità educativi: agli incontri di piccolo gruppo con l’educatrice di riferimento, si affiancano incontri per i genitori su tematiche di interesse,  feste per le ricorrenze, e momenti di incontro con lo spirito di stare bene insieme e costruire una buona comunità educante.
Obiettivo comune condiviso anche da  tutti gli adulti che lavorano al Villaggio dei piccoli: la modalità di relazione, l’organizzazione, le scelte pratiche sono guidate dal pensiero sul bambino condivise da tutte le educatrici e ausiliarie che lavorano con noi. Curiamo il benessere sul posto di lavoro ed evitiamo, con ogni mezzo il turnover di personale, affinchè si possa garantire stabilità e continuità.
Osservazione e riflessione sono i punti cardini del lavoro educativo con i bambini che guidano la nostra formazione continua, investiamo sul gruppo e sul lavoro insieme che ci ha portate nel tempo a creare uno stile educativo condiviso.

Il sostegno alla genitorialità è parte integrante del nostro lavoro, che parte dalla costruzione di un rapporto di fiducia  per consolidare un confronto costruttivo e di qualità nella crescita del bambino al Nido.

  • COLLOQUI INDIVIDUALI; oltre ad un colloquio conoscitivo prima dell’ambientamento del proprio bambino, nel corso dell’anno è prevista la possibilità di richiedere dei colloqui individuali durante i quali l’educatrice di riferimento e la famiglia possono confrontarsi sul percorso del bambino stesso.


  • ASSEMBLEA  DI INIZIO ANNO SCOLASTICO; è prevista una riunione all'inizio dell'anno scolastico (entro metà novembre), nella quale vengono comunicati il regolamento e  il calendario e vengono rinnovate le nomine come rappresentanti dei genitori al Comitato di Gestione. Durante questa riunione, oltre agli aspetti di tipo organizzativo,  ci sarà modo di confrontarsi con i genitori in merito al progetto educativo  e alla Carta dei Servizi.


  • INCONTRI GRUPPI GENITORI.

    Durante l'anno scolastico sono previsti degli incontri di piccolo gruppo con i genitori, condotti dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia o da altri specialisti. Un invito, rivolto agli adulti,  a regalarsi un momento tutto per sé, un ciclo di incontri in cui il racconto di una storia introdurrà la riflessione su alcuni argomenti di interesse comune, che ogni genitore si trova ad affrontare nel percorso di crescita dei propri figli.

Equipe educativa

Tutta l’equipe educativa (formata dalla coordinatrice, le educatrici e il personale ausiliario) assolve all’obbligo formativo annuale:

  • 50 h. di formazione e aggiornamento per la coordinatrice
  • 30 h. di formazione e aggiornamento per le educatrici.
  • 10 h. di formazione e aggiornamento per il personale ausiliario

Inoltre l’equipe educativa svolte incontri bisettimanali e mensili su tematiche specifiche legate ai bisogni dei bambini e alle pratiche educativa.  L’aggiornamento è continuo e constante  ed è elemento cardine della modalità di procedere del gruppo, con la conduzione e supervisione della coordinatrice pedagogica.

Nello specifico l’aggiornamento e la formazione è dedicata a:

  • Formazione specifica per approfondire alcune tematiche metodologiche
  • Relazione insegnante, bambino, genitore
  • Educazione emotiva
  • Aspetti legati alla pedagogia e alla psicologia infantile
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